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04 - Steppa Russa

from POLIS EP by Resho

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lyrics

Ho marciato nella steppa russa per il mio padrone, nel gelo della steppa russa scarpe di cartone, han rubato la mia vita per la causa, adesso è l'emicrania, la nausea, la morte nel tremore.

Se avete ritrovato queste lettere insieme alla carcassa decomposta che è perita nell'incedere, vi prego ora di credere al racconto di uno sconosciuto che nella sua vita è sempre stato troppo debole. Non crediate all'eloquenza che ampollosa e supponente ha raccontato i pregi del patto d'acciaio. Non parlerà dei nostri sogni lucidi, di quando nella notte appoggio la mia canna fredda sopra il cranio. La guerra non è come te la immagini, le immagini mentali che ti formi con la voce della radio non raccontano che il suono del silenzio per noi è sempre e solo il suono del terrore nell'attesa di un mortaio. In patria vi staran dicendo quali sian le sorti, ma i numeri non bastano a capire cosa è in gioco. Perso nella neve io ho parlato con i morti e i russi e gli italiani parlano allo stesso modo.

Ho marciato nella steppa russa per il mio padrone, nel gelo della steppa russa scarpe di cartone, han rubato la mia vita per la causa, adesso è l'emicrania, la nausea, la morte nel tremore.

Cresciuto col moschetto e la divisa dei balilla, col valore della patria, di Dio e della famiglia, guadagnandomi il rispetto mentre stavo sull'attenti, sognando le medaglie al valore dei combattenti. Io che mi ero fatto corteggiare da retoriche di piazza e dalla stampa popolare, dallo sfarzo in pompa magna che era considerato la sola direzione per dare onore allo Stato. Io estasiato che fissavo l'imponenza architettonica, la propaganda eroica, l'estetica romana, non vedevo l'odio che, dentro il fascio littorio, radicale, radicava, bloccava e ci allontanava. Non ho avuto la saggezza per salvarmi, come i miei coetanei ero orgoglioso delle armi, far parte di un esercito ti fa sentir potente ed io ho creduto a tutto perché non credevo a niente.

Ho marciato nella steppa russa per il mio padrone, nel gelo della steppa russa scarpe di cartone, han rubato la mia vita per la causa, adesso è l'emicrania, la nausea, la morte nel tremore.

Avrei avuto tutti i mezzi per capirlo fin da quando da bambino vidi mio padre in lacrime quel dì dell'Aventino. Lo vidi per degli anni uscire quando l'ombra cala e con la palpebra calante tornar prima del mattino. Mio padre è clandestino, ha subito il mio disprezzo, ma in famiglia è solo lui che ha combattuto. Quel che disse nel partire lo capisco solo adesso: l'obbedienza non può essere un valore in assoluto. Son sempre stato onesto con quelli che ora detesto, persino se non capivo io servivo, se richiesto. Se avessi visto quello che vedo nel mio decesso, forse non avrei la colpa di mio padre e del suo arresto. Mia madre mi ha abbracciato quel dì che sono partito. Mia madre mi ha baciato quel dì che sono partito. Lacrime di madre che riesce ancora ad amare quel figlio cui l'ideale le ha tolto pure il marito.

credits

from POLIS EP, released January 29, 2017
Testo e voce: Resho
Strumentale: Hakeem

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