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03 - La Testimonianza Dello Psicoterapeuta

from POLIS EP by Resho

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lyrics

Mi scusi la giuria per questa lunga digressione, ma vorrei mettere in luce piena questa situazione: non è facile capire cos’è la disperazione, se non si è vissuta la paura, la desolazione. Quando l’ho incontrata non mi ha detto neanche il nome, parlando di se stessa come fan le altre persone, ho pensato fosse un caso chiaro di dissociazione, ma ho capito in poco tempo che era un’autoprotezione. Voi la conoscete come moglie di un attore, sempre sorridente, nelle conferenze, ma io che la conosco da paziente son conscio che il sorriso sul tappeto rosso è fatto di apparenze. Non sempre noi possiamo essere ciò che vogliamo, non sempre noi possiamo esprimere quello che siamo, e se ci è stata tolta l’esistenza spesso non è una scelta quello che commettiamo.

E ho letto con disgusto quei commenti sopra i social, epiteti violenti che trasudano ferocia. L’Italia con le pietre in mano e con l’odio in bocca: sempre pronta a lapidare fin quando poi non le tocca.

Lei lo ha conosciuto durante un aperitivo, lui bello, intelligente, sorridente e creativo. L’amore così intenso durante il periodo estivo e un matrimonio celebrato in stile show televisivo. Il rapporto sì perfetto rimase solo d’estetica, se ne accorse presto in una notte di domenica, tornata a tarda ora dopo una bella cena lo trovò ubriaco assetato di furia cieca. Lui le disse chiaro qual era da lì il suo ruolo: la donna casalinga che aspetta a casa il suo uomo, che lui avrebbe saputo essere un marito buono, ma ogni errore che commise le prese allo stesso modo. Eppure per voi tutti lei era la sua regina, quel viso troppo bello, quel volto da copertina. Schiena, gambe e braccia, calci nella pancia, lui sempre così attento da non dargliene mai in faccia.

E ho letto con disgusto quei commenti sopra i social, epiteti violenti che trasudano ferocia. L’Italia con le pietre in mano e con l’odio in bocca: sempre pronta a lapidare fin quando poi non le tocca.

Lui era un narcisista e quella è una malattia, eppure è l’imputata che è venuta in terapia, è venuta di nascosto per riuscire ad alleviare il dolore di ferite impossibili da curare. Quel mattino nuvoloso lei si preparò con calma, voleva essere bella anche nel diventare salma, ché solo la bellezza ancora le apparteneva, restasse almeno quella dopo il taglio dell’arteria. Ma proprio quel mattino lui tornò, la vide, col coltello nelle mani e lo sguardo di chi decide. Urlò parole e insulti, che cosa avrebbero detto di una moglie che si uccide, del marito perfetto. Lei non ricorda altro, ma sappiatelo per certo che ha sfogato in ogni colpo la violenza che ha sofferto. Dovete condannarla, perché certo è un’assassina, ma almeno in quella cella avrà più libertà di prima. E ho letto con disgusto quei commenti sopra i social, epiteti violenti che trasudano ferocia. L’Italia con le pietre in mano e con l’odio in bocca: sempre pronta a lapidare fin quando poi non le tocca.

credits

from POLIS EP, released January 29, 2017
Testo e voce: Resho
Strumentale: Hakeem

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